Resta aggiornato
Cerca
viaggi
21 Dicembre 2024 - 10:47
Due cose colpiscono di Colmar, se si va nel periodo dell’Avvento. La prima è la luce pazzesca che illumina le case a graticcio e che fa capire come mai la Disney abbia scelto un borgo nei dintorni (che è uguale, ma più piccolo) per creare il paesino dove vive Belle. La seconda è la folla: abitanti 68 mila, quindi grande circa come Vigevano, durante il periodo dei mercatini di Natale si riempie all’inverosimile. Fa parte del gioco: tutti hanno diritto di viaggiare negli stessi posti per vedere e mangiare le stesse cose.

I mercatini di Natale, piccoli agglomerati di casette, scandiscono il centro. Siamo in Alsazia e quindi si mangia alsaziano: würstel (che qui chiamano “knacker”, perché scrocchiano in bocca per via della pelle), crauti, patate, formaggi. Poco altro. Per tre giorni va bene, dopo si cerca qualsiasi altra soluzione. Essendo terra di confine, con un dialetto che è variante del basso tedesco e non del francese, si notano varie peculiarità a partire dai toponimi. Un’altra caratteristica irrinunciabile è il vino: Gewürztraminer, Riesling, Pinot gris, Muscat sono etichette prestigiose e rinomate nel mondo. Qui si possono gustare nelle infinite cantine (rare in città, ubique nei dintorni e se vedono che sei ben disposto a comprare, gli assaggi sono gratis) o al bicchiere anche nelle bancarelle dei mercatini.

Infine il vin brûlé, che qui chiamano “vin chaud” alla francese o ancora meglio “glühwein”, come si dice al di là del Reno. La versione rossa è quella canonica, tenendo conto che i rossi alsaziani valgono meno dei bianchi. Quella bianca, giustappunto, sorprende, e se si è fortunati si può anche trovare la rosé. Occhio: c’è la cauzione per il bicchiere o la tazza. Il costo sarà maggiore rispetto alla consumazione, ma se poi restituite il recipiente vi verrà ridata la moneta. Molti, ovviamente, si tengono la tazza e la portano a casa, o la regalano, come souvenir. Gli esercenti lo sanno, e si leccano i baffi al pensiero. Completano il quadro delle bancarelle le immancabili creazioni artigiane, alcune di squisita fattura come i mestoli di legno, e alcune giostre per bambini.

Foto "Viaggiapiccoli"
LA PICCOLA VENEZIA

Colmar, al netto del caos prenatalizio, va visitata con gli occhi all’insù. Tanti luoghi nel mondo vengono improvvidamente chiamati “la piccola Venezia”. In questo caso, con le ovvie differenze, la definizione potrebbe anche starci. Case elegantissime nella loro regolarità e nei disegni a graticcio, canali, scorci mozzafiato. Su Google Maps basta cercare il quartiere, “Le petite Venise”, appunto, e fare la gara a chi scatta la foto migliore. Tutto diventa ancora più magico di sera, dopo le 20, quando i mercatini chiudono le serrande e per fortuna i turisti vanno via.
LA PIZZA ALSAZIANA

A veder da lontano sembra davvero che stiano facendo la pizza: impasto, ingredienti crudi posati sopra e poi tutto in forno per una manciata di secondi. Questa lontana cugina del vanto italiano si chiama “tarte flambée” o “flammkuchen”, nel solito bilinguismo. La versione base prevede panna acida, cipolle e lardo, ma ognuno la condisce come vuole. Com’è? Francamente buona. Se si ha fame se ne mangiano anche due. Poi c’è la choucroute. Crauti con würstel. La versione da passeggio degli ambulanti delude, perché col pretesto di «non farti sporcare le mani» (ma chisseneimporta...) la servono con la carne tagliata piccolissima. Quasi non esiste. Molto meglio sedersi in una delle tante taverne e ordinarla lì, coi pezzi belli grossi che la fanno sembrare una vera e propria cassoeula, ma coi crauti, accompagnandola a un bicchiere di traminer e al munster, il formaggio locale, come un brie ma più gustoso.
-1734190848194.jpg)
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33